“Romanzo succinto dalla scrittura laconica e algida, con una sospensione della protagonista sull’abisso oscuro tra destino e volontà. Del resto l’identità di Adele, una ragazza spigolosa, ordinata e scostante, lo richiede. E la Scotti ne disegna le traiettorie sensoriali con quelle sue brevi frasi descrittive che richiedono la tripartizione di sostantivi, aggettivi e verbi in un crescendo di cristallina essenzialità […]”

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