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“I bambù sono così fitti che il rumore dei nostri passi non si alza nemmeno. Le radici spuntano lungo il sentiero, entrano ed escono dalla terra come serpi. Setsuko inciampa, si appoggia alla mia spalla. Nonostante il caldo la sua mano è fredda.”

Ascolterete una voce nitida, intima.

Seguitela: con il piacere e il rischio che dà l’attrazione per la vertigine, vi porterà altrove. In un Giappone dai mille, sorprendenti riflessi. Li osserverete attraverso gli occhi di Vittoria, la protagonista di storie che si uniscono in una trama come le note di una musica. Vi avvolgerà piano, vi resterà addosso: è potente la scrittura di Francesca Scotti.

Il filo della trama inizia con l’enigma di un amore. E diventa l’onda della meraviglia colta nell’attimo prima che si dissolva. Il tempo dell’anima scandito da ore interiori. Sarete altrove, in un luogo dove le persone possono volatilizzarsi in una notte, dove il cibo ha altri sapori, le passioni, gli incubi, i misteri altre forme. Eppure nell’Altrove incontrerete qualcosa di familiare, che tocca nel profondo.

Ognuno di noi porta dentro di sé il segreto di una distanza, ognuno vorrebbe scoprirne l’origine. Uscendo dal libro vi resterà in mano il senso del segreto: per orientarsi nell’esistenza occorre una bussola, dove non appare scritto Nord e Sud, ma Distanza e Vicinanza.

Se capisci da cosa ti stai allontanando, puoi vedere chi ti è vicino.

Chicca Gagliardo

“Uno stile scarno per misurare lo scarto del reale”

Demetrio PaolinIl Manifesto

“Ho letto il romanzo di Francesca Scotti nel tempo di una sola notte. Quando all’alba ho concluso la lettura, ho avuto l’irrazionale percezione di aver aggiunto nuova e buona letteratura giapponese alla mia biblioteca.”

Virginia SicaPagine Zen

“La voce di Francesca Scotti registra con delicatezza il soffocamento muto della personalità di molti abitanti di Kyoto, l’assillante timore delle radiazioni dopo il recente tsunami, una contaminazione quasi morale di presenze invisibili, simili agli spiriti che affollano la mitologia tradizionale.”

Flanerì