Il racconto di Francesca Scotti “Asciugare il mare” pubblicato su Rvm Magazine n.3 – The Black Issue prende ispirazione dal progetto fotografico The restoration will di Mayumi Suzuki per poi assumere una forma autonoma.

“Per la necessità di preservare la memoria familiare dopo lo tsunami del 2011, Mayumi Suzuki crea un dialogo tra il mondo dei defunti e il proprio, dando voce al dramma della perdita.”

 

Rvm è un magazine indipendente di fotografia e altre narrazioni (racconti brevi, illustrazione, pattern e design editoriale) giunto alla sua terza uscita, dopo un restyling che lo ha rinnovato profondamente, pur mantenendone lo spirito aperto alla narrazione del mondo attraverso più canali.
Concepita secondo i parametri della rivista/libro dall’identità fluida, #RvmMagazine è una pubblicazione da collezionare e rileggere, arricchita da un’esperienza tattile inconsueta, data dall’utilizzo di otto carte diverse in ogni numero, ciascuna scelta per sposarsi al meglio con le immagini e le parole che vi sono impresse.
Per i primi anni di pubblicazione la redazione di Rvm ha deciso di indirizzare la sua ricerca utilizzando differenti cromie come mezzo per indagare il contemporaneo, quasi fossero dei filtri fotografici sul mondo (rosso, bianco, nero, nei primi tre numeri).

The Black Issue

In Bridges, rubrica ponte tra l’attuale numero e il successivo (Black e Pink Issue) Laura Pannack esplora il tema della separazione post Brexit, fenomeno che ha registrato ripercussioni geopolitiche, socioeconomiche e anche emotive sulla vita delle persone. Come sempre, il cuore del magazine sono i cinque progetti: Katrin Koenning e Sarker Protick instaurano un dialogo visivo onirico in bilico tra reale e paranormale, tra notte e giorno, quotidianità e creature immaginarie. Michele Palazzi ci accompagna verso “la fine del mondo conosciuto”, indagando il processo di marginalizzazione in Portogallo, conseguenza del declino del capitalismo. Per la necessità di preservare la memoria familiare dopo lo tsunami del 2011, Mayumi Suzuki crea un dialogo tra il mondo dei defunti e il proprio, dando voce al dramma della perdita. Piergiorgio Casotti ed Emanuele Brutti documentano la nuova segregazione residenziale in atto negli USA, in cui la differenziazione razziale prende forma tramite macroaree geografiche. In chiusura, il mondo intimo e melanconico di Sakiko Nomura, che ci fa immergere nel suo kuroyami, l’oscurità fatta di nudi, paesaggi urbani e nature morte.”